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Ricambio d'aria

La salute sui  luoghi di lavoro

Questi due anni di emergenza Covid 19 hanno costretto tutti noi ad accendere un riflettore sulle condizioni di salubrità dei luoghi che frequentiamo abitualmente, a partire dalla nostra casa per arrivare a scuole, mezzi di trasporto, negozi e, naturalmente, uffici e fabbriche. Trattandosi del contenimento della diffusione di un virus che si trasmette soprattutto per via aerea, l’attenzione di tutti è stata attratta dalla qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente e sono stati resi noti al grande pubblico studi scientifici e norme già esistenti sul ricambio d’aria nei luoghi di lavoro.

La qualità dell’aria è un valore da difendere indipendentemente dal Covid

Garantire la corretta aerazione dei luoghi di lavoro, però, è un tema fondamentale anche se non si considera la diffusione del Covid-19.Numerosi studi clinici hanno dimostrato, infatti, che lavorare in un ambiente con l’aria viziata causa una serie di sintomi piuttosto ampia, tra cui:

  • una generale sensazione di stanchezza;
  • l’insorgenza o il peggioramento di allergie cutanee e respiratorie;
  • uno stato di nausea frequente;
  • naso chiuso e problemi respiratori;
  • un forte calo dell’attenzione e un aumento dell’irritabilità generale;
  • problemi agli occhi e alla vista.

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Riscaldatori a infrarossi, raffrescatori evaporativi e ricambi d’aria

Quando si decide di riscaldare con lampade ad infrarossi un capannone industriale, si compie una scelta decisamente vincente dal punto di vista dell’efficacia, ma anche da quello della corretta aerazione dei luoghi di lavoro. Un riscaldatore ad infrarossi, infatti, trasferisce direttamente il calore dal bulbo emettitore alle persone o agli oggetti da scaldare mediante un treno di onde elettromagnetiche, senza disperdere energia nell’aria circostante.

Per questo motivo, dal punto di vista dell’azione riscaldante di una lampada ad infrarossi, il fatto di aprire delle finestre per cambiare aria non influisce in modo determinante sulla temperatura percepita dalle persone riscaldate e, altresì, si possono combinare i benefici dei ricambi d’aria con quelli di un sistema di riscaldamento ad alta efficienza energetica.

Per il raffrescamento estivo, inoltre, la soluzione tecnica che propone Art-Eco, ossia quella dei raffrescatori adiabatici evaporativi, è legata in modo strettissimo al ricambio d’aria. Il principio di funzionamento dei nostri raffrescatori, infatti, prevede proprio che l’aria proveniente dall’esterno, dopo essersi raffreddata grazie al contatto con l’acqua, entri nell’ambiente da climatizzare sostituendo l’aria viziata più calda che, essendo meno densa, tenderà ad uscire spontaneamente dalle finestre.

Sia la tecnologia di riscaldamento ad infrarossi che quella di raffrescamento evaporativo favoriscono un continuo ricambio d’aria attraverso le finestre aperte

Per il raffrescamento estivo, inoltre, la soluzione tecnica che propone Art-Eco, ossia quella dei raffrescatori adiabatici evaporativi, è legata in modo strettissimo al ricambio d’aria. Il principio di funzionamento dei nostri raffrescatori, infatti, prevede proprio che l’aria proveniente dall’esterno, dopo essersi raffreddata grazie al contatto con l’acqua, entri nell’ambiente da climatizzare sostituendo l’aria viziata più calda che, essendo meno densa, tenderà ad uscire spontaneamente dalle finestre.

In altre parole, perché un impianto di raffrescamento adiabatico funzioni correttamente deve essere garantito un constante ricambio dell’aria, al punto tale che, in quegli ambienti industriali dove non sia possibile, per varie ragioni, tenere le finestre aperte, bisogna abbinarlo a dei sistemi di ventilazione forzata

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