Le domande più frequenti riguardanti gli impianti fissi di Raffrescamento fisso.
I filtri, più comunemente conosciuti come pacchi evaporanti, collocati all’interno delle macchine non sono mai stati bagnati prima, quindi la resina di origine naturale, dei PAD, può emettere un odore che può durare da qualche giorno fino a una settimane di utilizzo dell’impianto. Se l’odore persiste consigliamo di fare un’analisi dell’acqua utilizzata nell’impianto idrico adibito ai raffrescatori e valutare di conseguenza l’eventuale installazione e/o taratura di idonei filtri e addolcitori.
La sostituzione dei PAD dipende dalla qualità della manutenzione, dalla qualità dell’aria nell’ambiente di utilizzo, dalla qualità dell’acqua e dalla frequenza d’uso dell’impianto. Mediamente i PAD possono durare tre/quattro stagioni, ma tutto dipende dal tipo di acqua utilizzata, dall’inquinamento atmosferico e da una corretta manutenzione stagionale. La sostituzione è una procedura a carico del personale tecnico specializzato di Art-Eco.
L’umidità relativa che si viene a creare può essere variabile e dipende da vari fattori quali la temperatura l’umidità dell’aria aspirata, i ricambi d’aria in ambiente, la posizione geografica e il territorio di riferimento. Questa percentuale di incremento di umidità non si percepisce in un luogo adeguatamente ventilato dove l’aria prodotta dai Raffrescatori è costantemente evacuata tramite porte, finestre e lucernari o per mezzo di estrattori d’aria. Oltretutto l’aria più fresca e umida messa in movimento dalle macchine fa percepire al corpo umano una maggiore sensazione di freschezza.
A differenza di altri sistemi di climatizzazione tradizionale, il Raffrescamento Adiabatico Evaporativo, ad oggi risulta essere un sistema a bassissimo impatto energivoro. Considerate le superfici e i volumi trattati, i raffrescatori sono nettamente più economici rispetto ai più comuni sistemi di climatizzazione dell’aria, di circa otto volte.
La temperatura dell’acqua non è una condizione necessaria e indispensabile per una buona resa; il grande plus è piuttosto il livello di saturazione dei PAD. Più e meglio si inzuppano di acqua i pacchi evaporanti e più velocemente si raffresca l’aria all’interno dell’ambiente di lavoro.
I raffrescatori sono dotati di filtri e pre-filtri che, se puliti periodicamente, bloccano parzialmente pulviscolo e germi presenti nell’aria depurandola: in ambiente si otterrà quindi un’aria più salubre.
No, il raffrescamento adiabatico necessita di continui ricambi d’aria quindi porte, finestre e lucernari devono essere necessariamente aperti e spalancati. Questo aiuterà al contempo a far uscire l’aria calda satura ed esausta dall’ambiente e ad avere un’aria sempre rinnovata e salubre.
Il sistema di raffrescamento adiabatico è influenzato dalle condizioni dell’aria prelevata, in particolare da temperatura e umidità esterna: più l’aria di partenza sarà secca, più i raffrescatori saranno efficienti e maggiore sarà il DELTA T raggiunto. Mediamente l’aria esce dalla macchina rinfrescata di circa 4~10°C.
Su richiesta, Art-Eco può intervenire con le proprie squadre per effettuare sui propri impianti manutenzioni ordinarie e/o straordinarie e relativi interventi di pulizia programmata. Per un impianto sempre efficiente e funzionale, si consigliano regolari interventi di pulizia e manutenzione ordinaria programmata.
L’elettronica avanzata, unita ad una domotica di ultima generazione, permette di impostare cicli di auto-pulizia e svuotamento vasche/serbatoi; ogni ciclo di lavoro (mediamente 8/10 ore) in autonomia i Raffrescatori effettueranno un ciclo di pulizia.
Predisponiamo una perlina igienizzante per ogni raffrescatore, da inserire all’interno delle vasche.
Questa elimina i batteri ed inibisce la formazione di funghi e batteri all’interno dei raffrescatori evaporativi.
L'acqua viene depurata semplicemente facendola passare e/o stazionare a contatto delle perline, che si trovano all'interno di una sfera in pvc; la conformazione di esse carica negativamente le molecole dell'acqua, la componente ionizzante emette ossigeno nascente, in modo da rendere inospitale l’acqua trattata a funghi e batteri, questo processo naturale avviene attraverso l'emissione naturale degli ioni dell'argento e della tormalina in esse contenuti.
La vera innovazione è la capacità di rimanere attiva in maniera costante dentro la vasca, rilasciando in modo graduale il principio attivo ed evitando così la proliferazione batterica.